Expo 2015, la svolta “verde”

Expo 2015, la svolta “verde”

Expo 2015 ha deciso di schierarsi dalla parte della sostenibilità, del green, della riscoperta dell’agricoltura, della tutela e del rispetto della natura in modo da garantire un futuro al nostro pianeta attraverso la preservazione delle sue risorse. E’ una svolta che dobbiamo fare nostra: per esempio, perché non mettere del mais alle porte dei nostri punti vendita?

Padiglioni all’insegna della natura

Verdi e naturali con granai, giardini, orti, foreste e frutteti: questo sarà l’aspetto di molti padiglioni dei Paesi partecipanti. Ecco qualche esempio. Il padiglione Usa si presenterà come un granaio con un terrazzo panoramico sul tetto e giardini verticali realizzati con piante provenienti dai 50 Stati americani. La parete esterna sarà un ‘campo capovolto’ in cui le coltivazioni sfrutteranno un sistema di agricoltura urbana idroponica, montato su pannelli mobili che ruoteranno e seguiranno il percorso del sole. L’irrigazione sarà possibile grazie  ad un sistema di raccolta e riciclo dell’acqua piovana. Quello della Polonia sarà completamente seminato a frutteto con filari di alberi di mele, il cui ciclo vegetativo coinciderà con la durata dell’Expo. Le forme e i materiali del padiglione dell’Ungheria riprenderanno le forme dei granai, dei silos e delle stalle e saranno concepiti secondo i principi dell’architettura organica. L’ultimo piano sarà occupato da un giardino a cielo aperto e nell’area verde esterna saranno coltivate 33 tipi di frutta, verdura ed erbe medicinali. Il padiglione della Spagna ospiterà un cortile con alberi d’arancio e il tetto in legno di quello del Principato di Monaco sarà realizzato in sfagno, un muschio leggero e permeabile che consentirà la coltivazione di un orto di colture mediterranee. All’interno del padiglione austriaco ci sarà una vera foresta, un polmone verde che fornirà 62,5 chilogrammi di ossigeno fresco ogni ora (sufficienti per 1.800 persone). I terrazzamenti tipicamente usati per la coltivazione del riso caratterizzeranno il padiglione dei Vietnam, quello della Lettonia accoglierà i visitatori sotto ad una gigantesca quercia.  Si presenterà come un meraviglioso viaggio nell’ingegneria agricola tra passato e futuro il padiglione di Israele: l’edificio, realizzato secondo le regole dell’architettura verde con il 100% di materiali riciclati, avrà un’intera parete verticale lunga 70 metri completamente rivestita da piante che cambieranno fiori e colori con il passare delle stagioni. Palazzo Italia, infine, si presenterà come un’architettura-paesaggio, in cui l’edificio assume, attraverso la propria struttura e articolazione volumetrica, le sembianze di un albero-foresta.

 

L’Associazione Mondiale Agronomi ad Expo 2015 con la Fattoria globale del futuro

E’ stato sottoscritto l’accordo di partecipazione fra l’Associazione Mondiale Agronomi (WAA – World Association of Agronomists) ed Expo 2015, che culminerà con il VI Congresso mondiale degli Agronomi, in programma a Milano dal 14 al 18 settembre 2015. “Cibo ed identità, la Fattoria globale del futuro” sarà il tema principale attorno al quale verterà la presenza degli Agronomi, che significa sviluppo di progetti per modelli di produzione di cibo identitari, sostenibili e duraturi per la responsabilità sociale nello sviluppo sostenibile e nel rispetto della diversità dei territori delle comunità locali.

Expo sarà green anche nel legno con la certificazione PEFC

Gran parte del legno utilizzato nelle strutture e negli allestimenti dei padiglioni di Expo 2015 sarà certificato PEFC (Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di Certificazione Forestale), l’ente che garantisce che l’intera filiera del legno, dalla foresta al prodotto finito, sia gestita in conformità agli standard internazionali di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Expo 2015 sarà quindi green anche nei materiali (si utilizzerà legno che ha rigenerato altre foreste). Sarà certificato PEFC il legno del Padiglione Italia (per il quale alcune Regioni stanno costruendo moduli interni con legno proveniente da foreste italiane) e quello di Austria e Malesia, che hanno già dato questa garanzia. La scelta di andare in direzione green e della sostenibilità riguarda quindi molti aspetti dell’Expo e rispetta i valori espressi dal tema centrale dell’Esposizione, che sono gli stessi che si sta cercando di applicare in Italia nella produzione e nel retail.

La Costa d’Avorio, principale produttore mondiale, partecipa al Cluster del cacao

Il Cluster del Cacao è al completo: dopo Camerun, Cuba, Gabon, Ghana,  Sao Tomé e Principe,   anche la Costa d’Avorio, leader mondiale con il 36% della produzione di cacao, parteciperà. Il Paese africano (questo continente vanta la maggiore partecipazione a Expo 2015) sta vivendo un periodo di crescita e dinamismo economico e vuole dare un contributo tangibile al dibattito sull’alimentazione e sulla sostenibilità: il Theme Statement sarà infatti “Produrre cacao in modo sostenibile per tutto il Pianeta” (Fournir Durablement le Cacao à toute la Planète).

Di Monica Viani in collaborazione con Fabrizio Bellavista

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