La cultura del caffé italiano

La cultura del caffé italiano

Chi ha detto che gli italiani sono i detentori della cultura del caffè? Parlando con Franco Venturelli, padre di Gian Luca Venturelli, titolare della Lucacaffé, mi accorgo che è un luogo comune. “Il caffè è uno dei prodotti più consumati in Italia, ma è anche uno dei più bistrattati, soprattutto nei bar, per mancanza di cultura. Il buon caffè deve essere sinonimo di salubrità e di cultura. Il compito dei torrefattori è proprio quello di accrescere la conoscenza del caffè, producendo un eccellente prodotto, spiegando le sue caratteristiche, insegnando come prepararlo e proporlo, fornendo anche le macchine, progettate grazie a una tecnologia all’avanguardia.”: Ecco le parole con cui mi accoglie Venturelli, prima di iniziare la mia visita alla Lucacaffè. L’azienda, nata come piccola torrefazione artigianale, è cresciuta rapidamente: da un milione di cialde all’anno a 2 milioni di cialde al mese in  meno di 14 anni. Oggi l’azienda si trova a Carpenedolo, in provincia di Brescia, a pochi passi dall’altra azienda di famiglia, La Piccola (www.lapiccola.it), che produce macchine per caffè espresso. La collaborazione tra le due aziende ha portato un “easy served”, consentendo di ottenere prodotti di qualità eccelsa su  entrambi i fronti. Mentre visito l’azienda, Franco Venturelli ribadisce: “paradossalmente all’estero c’è più curiosità, più voglia di imparare. Il caffè è un prodotto che va studiato, va capito.  Si deve arrivare alla consuetudine di offrire una carta del caffè e la consulenza  del sommelier del caffè”. Come nasce il vostro caffè? “Da un’accurata selezione, portata avanti da Gian Luca, che spesso va all’estero per visitare le piantagioni e i produttori. Curiamo personalmente il trasporto, così, ad esempio, il prezioso Giamaica Blu Mountain, lo facciamo viaggiare in piccoli barili di legno per preservarne l’aroma. Proponiamo miscele, frutto di attente ricerche, e monorigini di altissima qualità. Prestiamo poi molta attenzione alla tostatura, rigorosamente artigianale, alla ricerca del prodotto perfettamente salubre. In questa fase proteggiamo il più possibile gli olii essenziali e gli aromi, controllando l’umidità. Maciniamo il caffè in assenza di ossigeno e a bassa temperatura, in modo dolce e delicato. Il confezionamento avviene in atmosfera protetta con immissione di azoto per eliminare l’ossigeno e contrastare i fenomeni di ossidazione”. I vostri fiori all’occhiello nella produzione? “L’utilizzo dell’aria fredda al posto dell’acqua per conservare gli aromi e per mantenere inalterato il profumo del caffè. L’abolizione dell’elemento idrico evita l’insorgere di spore. La proposta delle cialde in carta alimentare garantisce la riuscita di un espresso a regola d’arte! Tutto questo è frutto di ricerca, di innovazione, il cui fine è fare parlare il prodotto”. I vostri canali di vendita? “Il canale retail, vending e ho.re.ca, dove con la nostra proposta di cialde in carta consentiamo di servire caffè di qualità con la massima praticità a dispetto del numero di tazzine servite”. La vostra è una produzione attenta anche al rispetto dell’ambiente? “ Il rispetto della salute prevede anche quello dell’ambiente. Noi non utilizziamo plastica e alluminio durante la fase di esecuzione delle cialde. La carta per le cialde proviene da cellulosa sbiancata con ossigeno, leggera e biodegradabile”. Di Monica Viani

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