Parigirando

Parigirando

Parigi è sempre Parigi. Non importa quante volte l’hai visitata, il suo fascino è intramontabile. La ventesima edizione di Europain à la scusa per tornarci e scoprire le nuove tendenze per la pasticceria, la gelateria e la panificazione. Ecco le diverse impressioni di Monica Viani, giornalista, e Annabella Laviano, una “cronista da assaggio”.

 Monica

Nel centralissimo Marais; al 14 di rue Pavèe, c’è una pasticceria che ti sbalordisce: “L’Eclair de gènie“, la pasticceria parigina più trendy del momento. Tutti ne parlano, Christophe Adam  è il pasticciere che ha decretato il tramonto del macaron, fino ad oggi considerato il re incontrastato della pasticceria francese. A Parigi è ormai eclair mania! I parigini ne vanno pazzi, tanto da spendere anche 5 euro per poterne degustare uno firmato da Adam. La collezione A/I é già pronta: al caramello, al cacao del Madagascar, al pistacchio iraniano e all’arancia. Noi li abbiamo assaggiati e vi possiamo solo dire: chapeau!

 Annabella

Se non fosse per la coda chilometrica fuori dal negozio (almeno 40 persone alle 17.30 di un sabato pomeriggio soleggiato), questa famosissima pasticceria passerebbe inosservata. Una sola vetrina, un’insegna poco visibile, un interno dall’arredamento carino ma di certo non sfarzoso…Eppure ciò che fa di “L’Eclair de genie”, una delle pasticcerie più famose del momento, è proprio l’eclair ! Cosa è ? La nuova invenzione di Christophe Adam, il re del bignè allungato. Rispetto ai tradizionali bignè, cambia solo la forma e soprattutto il prezzo (5 €). A dimostrazione di quanto il marketing possa fare miracoli !

 Monica

Il quartiere parigino, dopo il modaiolo Marais, ad essere in voga per i bistrot è l’XI arrondissement Bastiglia. Molto frequentato è Merci, 1500 metri quadrati di negozio etico con ben due caffè. La particolarità? Compri e finanzi un progetto umanitario in favore dei paesi poveri. Particolare il “bar dei libri usati”. Sarebbe bello, se questi non fossero solo una bella scenografia, ma uno stimolo alla lettura!

Annabella

Merci (111 Boulevard Beaumarchais) è una ex fabbrica di tessuti, ora trasformata in uno store (1500 mq)  su due piani, articolato in spazi distinti ma ben integrati tra loro: 2 bar interni ed un bistrot esterno per aperitivi e soste gustose, una piccola ma preziosa biblioteca di libri usati, show room moda e complementi di arredo e design. Tuttavia, l’originalità non sta di certo nel “concept store” che ricorda molto lo spazio milanese di Corso Como 10, ma nella missione umanitaria di Merci: i guadagni sono devoluti a favore delle donne e dei bambini del Madagascar.

Monica

Non si può dimenticare che Parigi, da sempre, è la culla della cultura e dell’arte. La capitale francese è stata in grado, come molte capitali europee, di coniugare cibo e cultura. E quindi non stupisce che in molti musei si possa mangiare da veri gourmet. E’ il caso della casa museo Jacquemart- Andrè, dove è in voga il brunch. L’unicità? Si mangia sotto un affresco del Tiepolo.

Annabella

Mentre camminiamo per le vie di Parigi , osservo che moltissimi parigini e turisti mangiano per strada. Lo street food è un fenomeno consolidato da tempo. Per soddisfare i gusti delle tante comunità straniere presenti nella capitale francese, le soluzioni da strada sono tantissime: dai classici hamburger e kebab, alle baguette versione vietnamita con pollo al caramello. Ma la vera novità del momento è il FALAFEL piatto tipico della tradizione araba: polpette fritte a base di ceci tritati, fave, o entrambi, avvolte in una piadina e condite con insalate, verdure sott’olio e salse piccanti. Una valida alternativa per un pranzo veloce o uno spuntino per chi ama i sapori forti. Ai Falafel è stata dedicata persino una via, lafamosissima Rue des Rosier, a sud del Marais, emblema della comunità ebraica.

Monica

Mentre Annabella si attarda a “mangiare con gli occhi” le vetrine delle diverse pasticcerie che incontriamo nel nostro girovagare, penso: trés trés chic. Vi è il grande ritorno della tradizione, ma declinata con creatività. Le nuove proposte tornano indietro ma per fare un passo avanti ed è tutto macaron, eclair, monoporzioni prodotte con attenzione alla decorazione e alla forma. Il messaggio è chiaro: il pasticciere sa di dover offrire unicità, bellezza, gusto e sogno. Soprattutto in tempi di crisi. Oggi si possono trovare davvero diverse rivisitazioni della tradizione, attualizzate, ovvero non copiate, ma trasformate in fonti di ispirazione per aggiungere un tocco contemporaneo. Ci sono classici che non tramontano e non tramonteranno mai, avendo la forza di rimanere uguali a se stessi, forti della propria eternità. Ma ci sono anche dolci che conoscono una seconda vita grazie a una rivisitazione intelligente. Talvolta si ricerca l’audacia, talvolta la raffinatezza, sicuramente si bandisce quel kitsch che la moda di certe proposte di cupcake sembrava aver imposto.

 Annabella

L’arte di decorare torte e pasticcini ha un posto speciale a Parigi: la Briochine (Rue de Ecouffes, Parigi), regno dei golosi nato dalla passione di Marion Delaunay, una pasticcera che scopre la sua passione a soli 16 anni e la coltiva dapprima negli Stati Uniti dove ha vissuto per poi la esportarla in Francia. Oggi fabbrica biscotti e torte decorate ma soprattutto insegna e trasmette il suo talento attraverso workshop e corsi professionali di cake design. Ma Parigi è anche pane. Paul (Rue de Buci, Parigi) è una catena di boulangerie molto famosa a Parigi. Ci sono baguette di tutti i tipi e di buona qualità, dolci di ottima fattura. Prezzi decisamente nella norma, ma spesso si trova la fila per ordinare. Oltre ad ina vasta scelta di pane, panini e quiche salate, si possono assaggiare ottimi dolcetti come i macarons di svariati gusti. La saletta interna decorata con specchi lampadari di cristallo e tavoli rustici di legno rendono elegante un ambiente rustico e classico allo stesso tempo.

A cura di Annabella Laviano e Monica Viani

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