La Pâtisserie des Rêves, anima francese con un cuore di gelato italiano

La Pâtisserie des Rêves, anima francese con un cuore di gelato italiano

Nel cuore di Milano ci imbattiamo in un angolo di alta pasticceria francese, che non rinuncia alla tradizione del gelato italiano

Una piccola Parigi in pieno centro a Milano. La Pâtisserie des Rêves, al civico 7 di Corso Magenta, è una piccola porta sull’arte pasticcera per eccellenza: quella francese. Piccole opere d’arte da gustare con gli occhi prima anche che con il palato che incantano per bellezza e bontà. A farla da padrone è la tradizione francese dalle ricette alla presentazione, dall’estetica agli ingredienti, eppure quando si parla di gelato tutto cambia. Gaia Bulgari, che con i suoi soci Paola Patrone, Francesca Gaspardo, Sabrina Rosati, Gianfranco Ponti e Eric Joselzon, si è lanciata in questa dolce avventura ci racconta la “caccia” a un gelataio che potesse affiancarli in questo viaggio nel gusto.

Materie prime di qualità e attenzione nella lavorazione
«Anche in Francia c’è una lunga tradizione del gelato, ma è un prodotto molto diverso da quello che consumiamo in Italia. Quindi, dopo una lunga ricerca sulla materia prima e sul metodo di produzione, abbiamo optato per restare in terra patria. Abbiamo trovato un ottimo partner nella gelateria Cool di Monza. Ci è piaciuta fin da subito la filosofia di produzione che si fonda sulla scelta di materie prime di qualità, come le nocciole Igp di Papa dei Boschi o i pistacchi di Bronte Dop. Per alcuni gelati viene utilizzato il latte di capra, leggero e adatto ai bambini, i sorbetti non contengono latte e come addensante viene utilizzata la farina di carrube, adatta ai celiaci».

Gusti classici e nuove sperimentazioni
Dopo una “partenza classica” al gusto di fragola, limone, mango, mela verde e zenzero, la Pâtisserie des Rêves pensa ad aperitivi con degustazioni a tema. «Vorremmo sperimentare sapori inusuali come il parmigiano e il burro e acciughe, proponendoli in abbinamento ai vini. È un progetto che stiamo coccolando e che presto vedrà la luce».

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