L'arte secolare dei Wagashi

L'arte dei Wagashi raccontata da Mitsuharu Kurokawa, Presidente di Toraya Confectionery
L'arte secolare dei Wagashi

di Tarsia Trevisan
I Wagashi sono i dolci tradizionali giapponesi evoluti in una forma d’arte nell’antica capitale imperiale, Kyoto. Il termine ‘wa’ denota le cose giapponesi, mentre ‘Gashi’ è un’allitterazione di Kashi e indica il dolce. I Wagashi rappresentano l’essenza della cultura giapponese, e sono il punto di forza di Toraya, una delle più antiche aziende famigliari produttrici di dolci giapponesi, con oltre 500 anni di storia. Talmente antica da essere membro de Les Hénokiens, club internazionale riservato alle aziende famigliari con almeno duecento anni di storia. Oltre ad avere circa 80 negozi in tutto il Giappone, oltre che uno a Parigi, è nota perché nel XVI secolo era la fornitrice ufficiale della corte imperiale durante il regno dell’imperatore Goyozei, che ha governato dal 1586 al 1611. Mitsuharu Kurokawa, Presidente di Toraya Confectionery, ci racconta così l’arte secolare nella preparazione dei Wagashi, a partire dagli ingredienti principali: una pasta di fagioli e zucchero. In particolare, spiega, sono utilizzati i fagioli azuki senza i quali i dolci Toraya difficilmente possono essere concepiti. Oltre alla pasta di fagioli, Toraya usa agar-agar, farina di riso, e altri prodotti di origine vegetale, ma anche le uova possono essere utilizzate. I Wagashi sono talvolta chiamati “Arte di collaborazione tra i cinque sensi”. É soprattutto la vista a essere stimolata: le forme, i colori e i disegni dei dolci s’ispirano alla letteratura giapponese, ai dipinti e ai tessuti che rappresentano spesso suggestive immagini della natura e creano uno spettacolo e un trionfo di colori agli occhi.

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