Sigep raccontato dai protagonisti

Sigep raccontato dai protagonisti

Abbiamo fatto quattro domande sul Sigep a quattro manager di importanti aziende del settore. Ecco cosa ci hanno risposto.
Le domande
1. Che cosa è il Sigep oggi?
2. Perchè avete scelto di partecipare?
3. Quali sono i suoi punti di forza?
4. E le sue debolezze?
Risponde Adele Manca, responsabile marketing Corman Italia
1.Il Sigep è una grande vetrina, che permette a ogni azienda di rafforzare la propria brand awarness. Questa fiera è anche un importante momento di relazione e aggregazione del settore. Potremmo dire che si tratta di un grosso “social”, per fortuna reale e non virtuale.
2. Per Corman Italia il Sigep non è un momento di business, anche perché non vendiamo direttamente, ma siamo presenti sul territorio grazie alla nostra rete di distributori. Nonostante Corman sia un brand leader in Italia, partecipiamo al Sigep perché si conferma l’unica, bella e grande fiera del nostro settore.
3. È una manifestazione che ha saputo stare al passo con i tempi dal punto di vista della composizione dell’offerta, divenuta sempre più diversificata, come deve essere quella dei locali polifunzionali. Non ultimo lo sforzo della fiera di cogliere le esigenze di determinati mercati esteri e creare percorsi dedicati. Anche i concorsi, di levatura internazionale, sono serviti a catturare l’attenzione di numerosi operatori, associazioni e aziende, che hanno contribuito alla crescita dell’intero settore.
4. Credo che Sigep sia diventato una potenza nel panorama fieristico internazionale, tant’è che la partecipazione richiede un notevole investimento. Proprio per tali motivi credo che il Salone possa migliorare dal punto di vista organizzativo e dei servizi offerti agli espositori.
Rispondono Elena Gaggion, brand manager Icam Linea Professionale e Fabio Pian, responsabile vendite Italia Icam Linea Professionale & Industria
1. Fabio Pian – Sigep oggi è la vetrina più evoluta per chi vuole affrontare il mondo professionale. Rispetto ad altre fiere del settore opera una maggiore selezione degli espositori, ognuno con il proprio stand, disponendoli in un percorso logico. Sigep ha il grande merito di essere una fiera che propone qualità, e la possibilità di costruirsi un’utile chiave di lettura e di ricerca in un mercato in continua evoluzione. Elena Gaggion – Sigep sta evolvendo anno dopo anno verso un livello di pregio, è diventata una fiera con una forte attrattiva internazionale, capace di dare spazio alla promozione del made in Italy nel modo migliore, ovvero come espressione di qualità, creatività e passione, la vera manifestazione della cultura italiana. Frequentando la manifestazione, abbiamo avuto conferma la grande attenzione dell’estero per i prodotti italiani è forte anche nel settore gourmet, e questo ci ha ulteriormente convinto a essere presenti a Expo 2015, nel Distretto Cacao e Cioccolato, con uno stand nel padiglione delle Filiere Italiane.
2. Fabio Pian – Il Sigep è diventato un appuntamento importante per il confronto, la conferma dei progetti intrapresi, e uno spunto per quelli futuri. Partecipando alla fiera si ha la reale possibilità di confrontarsi con il proprio mercato di riferimento, di ascoltare le esigenze dei clienti, e di sviluppare insieme progetti vincenti, in una relazione di partner, non di mero fornitore. è il posto giusto per comunicare e approfondire la qualità che proponiamo, e i nostri valori, con l’obiettivo di far crescere il settore del cioccolato, sia quello artigianale che quello di nicchia, quei produttori di eccellenze che si affermano sul mercato. Elena Gaggion – In effetti Sigep ci mette in grado di cogliere le tendenze di un mercato in fermento, di portare la nostra voce, di mettere al centro dell’attenzione la figura di artigiano evoluto, che porta nel mercato internazionale l’eccellenza italiana. Il Sigep ci offre, inoltre, un’occasione importante in cui approfondire e ascoltare i suggerimenti dei clienti, così come per sviluppare insieme le potenzialità dei progetti, e per questo resta un appuntamento da non perdere!
3. Fabio Pian – La qualità degli espositori, la possibilità di lettura di una realtà in continua evoluzione, l’incontro con i clienti partner, la costruzione di nuovi progetti e la conferma di quelli in corso. Elena Gaggion – I contatti che spingono verso la ricerca dell’eccellenza, la facoltà di dare maggiore visibilità al made in Italy, lo sviluppo di progetti rivolti all’internazionalizzazione nostra e dei nostri clienti, la promozione della conoscenza dell’intera filiera agroalimentare. Partecipare a una fiera spinge a trovare le argomentazioni corrette per una informazione esaustiva, capace di rispondere ai principali quesiti posti dai clienti. Oggi non basta più formare, occorre fare conoscere le proprie strategie. Siamo consapevoli che il mercato richieda sempre più il rispetto dei principi di sostenibilità: tutti vogliono conoscere qual è l’incidenza sull’intera filiera della tua attività. Così Icam, che da sempre ha la sostenibilità tra i propri valori, si è impegnata in una importante campagna di comunicazione per raccontare cosa c’è “dietro” al cioccolato.
4. Fabio Pian – La limitazione dei biglietti omaggio da distribuire ai clienti. Dopotutto le aziende assicurano la presenza di un qualificato pubblico di professionisti. Elena Gaggion – I costi crescenti, poco corrispondenti alla realtà economica in cui operiamo. Oggi le esigenze delle aziende sono in aumento e si frammentano. Non basta partecipare a una fiera, sia pure importante: occorre adoperare e seguire le diverse forme di comunicazione, dal digitale all’evoluzione dei mercati stranieri.
Risponde Luca Gennai, sales marketing director Irinox
1.Sigep è la più importante vetrina per le aziende che operano in pasticceria e gelateria nel mercato Italiano. è una manifestazione che sta acquisendo sempre più prestigio a livello internazionale divenendo anche uno strumento di promozione per il business made in Italy.
2. Perché è un momento di incontro con il mercato per condividere novità di prodotto o nuovi progetti. Sigep è inoltre un contenitore che racchiude manifestazioni e concorsi importanti che ci permettono di sostenere e promuovere le eccellenze nella pasticceria, panificazione e gelateria. Per riassumere, Sigep per Irinox è un momento unico per far percepire al mercato la qualità della sua proposta.
3. Qualità e notorietà delle aziende presenti, eventi prestigiosi che si svolgono durante la fiera, ottima organizzazione dal punto di vista commerciale e marketing.
4. L’unica area di miglioramento che intravedo è l’internazionalizzazione. Mi spiego meglio. Ancora oggi altre fiere di settore che si svolgono in altri paesi, dal punto di vista della notorietà e della reputazione a livello internazionale, godono di maggior prestigio. Credo che le colpe siano attribuibili principalmente al nostro sistema paese. Come spesso accade non siamo capaci di “allearci” per promuovere con forza il nostro business, le nostre eccellenze. Sigep, che in questi ultimi anni sta facendo molto in questo senso, saprà conquistare sicuramente in futuro una posizione di assoluto prestigio, e magari aiutare anche noi aziende a collaborare assieme per cogliere affermazioni sempre più importanti in campo internazionale.
Risponde Filippo Luxardo, marketing Italia Luxardo
1. È un grande contenitore capace di rappresentare il mondo della pasticceria, della gelateria e della panificazione. In Italia è il più importante appuntamento fieristico del settore. Negli ultimi anni si è privilegiato il mondo del gelato a discapito del mondo della pasticceria, privilegiando quell’orientamento che favorisce l’incontro tra il mondo della pasticceria e quello della gelateria.
2. Sono 36 anni che partecipiamo, abbiamo il codice cliente 44. Per Luxardo è una tappa obbligata, è un momento che ci permette di incontrare i nostri clienti, gli importatori e la forza vendita.
3. In cinque giornate è possibile far incontrare l’intero mondo della pasticceria, incentivando il confronto, il dialogo e riuscendo a presentare le ultime novità.
4.L’aver incrementato il numero degli espositori e allargato i settori di interesse, ha fatto perdere il focus sul solo mondo della pasticceria. Il rischio è quello di fare perdere alla fiera un’identità precisa, quella che è sempre stata la sua vocazione.
 

© Riproduzione riservata